Perché La Pasqua Ortodossa Non Coincide Con Quella Cattolica


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Perché La Pasqua Ortodossa Non Coincide Con Quella Cattolica

Amici cari, sedetevi un attimo. Prendetevi un caffè caldo o un bicchiere di vino, quel che preferite. Oggi vorrei parlarvi di qualcosa che spesso incuriosisce e a volte confonde: il perché la Pasqua Ortodossa non coincide, quasi mai, con la Pasqua Cattolica.

Non è una questione di superiorità o di errore da una parte o dall'altra. È una questione di storia, di tradizione, di calcoli astronomici e, soprattutto, di interpretazione. E come tutte le interpretazioni, anche queste sono intrise di fede e di secoli di preghiera.

Per capire, dobbiamo tornare indietro, molto indietro. Alle origini del cristianesimo, quando non esistevano ancora distinzioni nette tra "Cattolici" e "Ortodossi", quando c'era un'unica Chiesa Cristiana, indivisa. In quel periodo, si cercò di stabilire una data comune per celebrare la Risurrezione di Cristo, l'evento fondante della nostra fede.

Il Concilio di Nicea, nel 325 d.C., fu un momento cruciale. I Padri Conciliari, riuniti per risolvere le dispute dottrinali sull'arianesimo, si occuparono anche della questione della data di Pasqua. Stabilirono alcuni principi fondamentali: la Pasqua doveva essere celebrata la domenica successiva alla prima luna piena dopo l'equinozio di primavera (21 marzo). Questa domenica doveva sempre seguire la Pasqua ebraica (Pesach), per rispettare la sequenza cronologica degli eventi narrati nei Vangeli. Fin qui, tutto sembra abbastanza semplice, vero?

Eppure, è qui che iniziano le complicazioni. Il Concilio di Nicea si basava sul calendario giuliano, il calendario in uso all'epoca nell'Impero Romano. Questo calendario, però, aveva un piccolo difetto: sopravvalutava leggermente la durata dell'anno solare. Questa piccola discrepanza, apparentemente insignificante, si accumulò nel corso dei secoli, creando uno sfasamento tra il calendario giuliano e l'anno solare reale.

Questo sfasamento divenne sempre più evidente. Nel XVI secolo, Papa Gregorio XIII riformò il calendario, introducendo il calendario gregoriano, che è quello che utilizziamo ancora oggi nella maggior parte del mondo occidentale. La riforma gregoriana correggeva l'errore del calendario giuliano, rendendolo molto più preciso nel seguire il ciclo delle stagioni.

La Chiesa Cattolica adottò il calendario gregoriano, ma le Chiese Ortodosse, per ragioni di fedeltà alla tradizione e di timore di alterare il computo del tempo sacro, continuarono a utilizzare il calendario giuliano. Ed ecco la radice della differenza.

Il Calendario e le Lune Piene

Capite ora? Il problema non è solo il calendario, ma anche il modo in cui calcoliamo la data della luna piena. La Chiesa Ortodossa continua a utilizzare le tabelle lunari giuliane, che sono diverse da quelle gregoriane. Questo significa che la "prima luna piena dopo l'equinozio di primavera" può cadere in date diverse a seconda del calendario che si utilizza.

Facciamo un esempio pratico. Immaginate che l'equinozio di primavera cada il 21 marzo. La prima luna piena dopo l'equinozio, secondo il calendario gregoriano, potrebbe cadere il 22 marzo. In questo caso, la Pasqua Cattolica sarebbe celebrata la domenica successiva, il 29 marzo.

Ma, secondo il calendario giuliano, l'equinozio di primavera cade il 3 aprile (perché il calendario giuliano è sfasato di 13 giorni rispetto al gregoriano). La prima luna piena dopo l'equinozio, secondo le tabelle lunari giuliane, potrebbe cadere il 4 aprile. In questo caso, la Pasqua Ortodossa sarebbe celebrata la domenica successiva, l'11 aprile.

Vedete come i due calendari e i diversi metodi di calcolo della luna piena portano a date di Pasqua diverse?

Ma c'è un'ulteriore complicazione. Le Chiese Ortodosse, inoltre, mantengono la regola che la Pasqua non deve mai essere celebrata prima della Pasqua ebraica (Pesach), o in concomitanza con essa. Questo perché, come abbiamo detto, la Resurrezione di Cristo avvenne dopo la Pasqua ebraica, secondo il racconto evangelico. Se la "prima luna piena dopo l'equinozio di primavera" cade in una data tale da far cadere la Pasqua prima o in concomitanza con la Pasqua ebraica, la Pasqua Ortodossa viene posticipata di una settimana.

Quindi, ricapitolando: la differenza tra la data della Pasqua Cattolica e quella Ortodossa dipende principalmente da due fattori:

  1. L'utilizzo di calendari diversi (gregoriano per i Cattolici, giuliano per gli Ortodossi).
  2. L'utilizzo di tabelle lunari diverse per calcolare la data della luna piena.

A volte, le due Pasque coincidono. Questo accade quando la luna piena cade in una data tale da soddisfare entrambi i criteri (quello gregoriano e quello giuliano). Ma, nella maggior parte dei casi, le due date sono diverse, a volte anche di diverse settimane.

Cosa significa tutto questo per noi, oggi? Significa che, anche se le date della celebrazione possono differire, il significato profondo della Pasqua rimane lo stesso per tutti i cristiani: la celebrazione della Resurrezione di Cristo, la vittoria sulla morte e la promessa di vita eterna.

Non lasciamoci quindi turbare da queste differenze di calendario. Cerchiamo piuttosto di comprenderle, di rispettarle e di vedere in esse un esempio di come la tradizione e la storia possono plasmare le nostre pratiche religiose. E ricordiamoci sempre che, al di là delle date e dei calcoli, ciò che conta veramente è la fede nel Cristo Risorto e l'amore reciproco tra noi fratelli e sorelle in Cristo.

Queste differenze, lungi dall'essere motivo di divisione, possono essere un'opportunità per approfondire la nostra conoscenza delle nostre radici cristiane, per apprezzare la ricchezza e la diversità delle tradizioni e per rafforzare il nostro legame spirituale.

Possiamo imparare molto dalla prospettiva dell'altro. Possiamo scoprire nuove sfumature di significato nei testi sacri, nuove forme di espressione della fede, nuovi modi di vivere la spiritualità. E possiamo, soprattutto, imparare a rispettare le scelte degli altri, anche quando non le comprendiamo pienamente.

La fede, dopotutto, è un cammino personale. Ognuno di noi la vive a modo suo, guidato dalla propria coscienza e dalla propria esperienza. E la bellezza della Chiesa sta proprio in questa diversità, in questa ricchezza di voci e di esperienze che si uniscono in un'unica sinfonia di lode a Dio.

Ricordate, la Pasqua è un momento di gioia, di speranza e di rinnovamento. È il momento di lasciare alle spalle le tristezze e le difficoltà del passato e di guardare al futuro con fiducia e ottimismo. È il momento di perdonare, di riconciliarci e di tendere la mano a chi è nel bisogno.

È il momento di celebrare la vita, in tutte le sue forme, e di ringraziare Dio per il dono della Resurrezione. Che la luce del Cristo Risorto illumini i vostri cuori e vi guidi nel vostro cammino di fede. E che la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodisca i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù, nostro Signore.

Spero che queste parole vi abbiano aiutato a comprendere meglio il perché della differenza tra la Pasqua Cattolica e quella Ortodossa. Ricordatevi, non si tratta di una divisione, ma di una diversa espressione della stessa fede. E in fondo, ciò che conta è il nostro amore per Cristo e per il prossimo.

Andiamo avanti, allora, con gioia e speranza, celebrando la Resurrezione di Cristo, la nostra Pasqua, la nostra liberazione. E ricordiamoci sempre di pregare gli uni per gli altri, perché siamo tutti fratelli e sorelle in Cristo. Che Dio vi benedica.

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